antonio

Martedì 17 gennaio

Festa di Sant’Antonio abate

nel Santuario del Buon Consiglio
dove è conservata la sua statua

ore 17.00
BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI

e a seguire verso le 17.30
BENEDIZIONE DEI VEICOLI
in piazza Donatori di Sangue
scorrendo nel parcheggio
davanti alla chiesa

Durante tale Benedizione
l’adorazione verrà interrotta.


La benedizione sugli animali ha le proprie radici nel mondo contadino del medioevo. La benedizione degli animali è un modo per rivolgersi a Dio perché protegga quei mezzi con cui l’uomo affronta la fatica di ogni giorno. Per questo al posto dei cavalli, oggi si benedicono le macchine. Nella nostra società moderna sono profondamente mutati i parametri di rapporto con gli animali, che non sono più mezzi di trasporto o di sostentamento della famiglia (che chiedeva la benedizione perché se si ammalavano gli animali nella stalla si moriva di fame). Oggi gli animali sono soprattutto di compagnia. Dice la liturgia: “Dio, fonte di ogni bene che negli animali ci hai dato un segno della tua provvidenza e un aiuto nella fatica quotidiana, per intercessione di Sant’Antonio Abate fa’ che sappiamo servirci saggiamente di essi,  riconoscendo la dignità e il limite della nostra condizione umana. Tu che tutto hai disposto con meravigliosa sapienza e all’uomo fatto a tua immagine hai conferito la responsabilità su tutte le creature, stendi la tua mano perché questi animali ci siano di aiuto e di sollievo nelle nostre necessità e fa’ che in un armonioso rapporto con la creazione, impariamo a riconoscere la tua presenza e la tua provvidenza, a ringraziare per tutto ciò che ogni giorno riceviamo e a donare amore a chi ci è vicino. Per Cristo nostro Signore”. Ma Papa Francesco ha anche ricordato: “Accade a volte che si provino forti sentimenti verso gli animali e si rimanga indifferenti davanti alle sofferenze dei fratelli. Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiutare il vicino di pianerottolo che ha bisogno. Così non va”. La benedizione è sempre per gli uomini, anche quando si invoca su animali, luoghi, cose, mezzi: è chiedere luce per usarli bene e per il bene. Non sia scaramanzia o superstizione: la benedizione non è un’assicurazione, ma chiederla è accettare la responsabilità di vivere per una civiltà dell’amore.

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