Consiglio Pastorale del 08.03.2016

Verbale di
martedì 8 marzo 2016

Centro Pastorale Parrocchiale

Alle ore 20.50, con la preghiera comune, s’è dato il via al quarto incontro dell’Anno Pastorale nella sala della Comunità “Mons. Ferdinando”.

Assenti: Angelo Pagnoncelli, Alberto Pinetti, don Stefano Manfredi, Padre Rotislav, rappresentati Suore Scuola Materna di via Colleoni.


In apertura viene approvato il verbale della seduta precedente.


Viene poi approvata la proroga di almeno un altro anno dell’attuale CPaP.

A tal proposito vengono surrogati questi membri:

  • Elena Lussana con Virginio Fornoni
  • Paolo Valoti con Francesco Chiesa
  • Eugenio Alborghetti con Maurizio Chigioni (Rappresentate ACLI Seriate)

Don Mario introduce i lavori, collocandoli nel solco dei precedenti. Continueremo a progettare la Comunità futura dalla prospettiva della Pastorale Giovanile, andando inevitabilmente a ricollocare anche altri aspetti.

Per facilitare il dibattito nei gruppi, vengono lasciate alcune provocazioni:

  • Oratorio: luogo fisico o luogo di progettazione pastorale?
  • Oratorio: Centro Giovanile della parrocchia o Centro Pastorale di Zona Luce?
  • Equipe di Pastorale Giovanile o Consiglio d’Oratorio?
  • Curato d’Oratorio o Curato di Seriate?
  • Un sacerdote dedicato ai Giovani, gli altri sacerdoti dedicati a …?
  • Centri di Zona o Centri di Pastorale Particolare (Famiglie, Malati, Carità,…)?
  • Centro e Zone o Centri di Zona?

Dopo 45 minuti di riflessione divisi in 4 gruppi, si passa alla condivisione.

Francesco Chiesa per il Primo Gruppo:

  • L’Oratorio è sia uno spazio fisico che di pensiero, e funge anche come Centro Pastorale di Zona Luce.
  • L’Equipe di Pastorale dovrebbe essere uno spazio di progettazione concreto, coordinata dal Curato dell’Oratorio, con i rappresentanti di tutte le Zone che operano con i Giovani. Dovrebbe poi anche cercare di declinare concretamente ciò che ha pensato, senza sostituirsi agli operatori di Zona, ma affiancandosi. Anche le Zone, prima di attuare proposte per i Giovani, dovrebbero consultare l’Equipe.
  • Il Curato pensa principalmente ai Giovani, ma non in modo esclusivo: deve continuare a seguire anche la Zona Luce.

Evelino Rossoni per il Secondo Gruppo:

  • L’Oratorio è un luogo fisico, ma anche di elaborazione di una pastorale comune, una Equipe, guidata dal Curato. Le varie Zone dovranno poi avere dei Consigli di Zona per attuare le direttive emerse dall’Equipe.
  • Bene specializzare anche gli altri sacerdoti su vari aspetti della pastorale, mantenendo sempre la logica della condivisione.
  • I Centri di Zona di conseguenza potrebbero avere una dedizione particolare per un aspetto della Pastorale, ma senza nessun vincolo estremizzante.
  • Ogni Zona ha il suo carisma: unità, non appiattimento.

Marco Zucchelli per il Terzo Gruppo:

  • Importante è conoscere la realtà dei Giovani nella nostra Comunità prima di avanzare proposte e soluzioni. Un secondo criterio preliminare è che bisogna ascoltare quello che i Giovani ci dicono e chiedono: il rischio è di “parlare” dei Giovani più far parlare i Giovani. Allora il tema è: come possiamo ascoltarli?
  • Sicuramente l’Oratorio è anche per noi il luogo che fa simbolicamente sintesi della Pastorale Giovanile. È allora necessario recuperare e/o ripensare ad una proposta educativa, ad un vero e proprio progetto educativo di Pastorale Giovanile nella nostra Comunità. Come rendere attuale il bisogno della unità nella diversità delle singole Zone? Qualsiasi luogo di incontro è importante: lo è l’Oratorio ma lo sono anche le singole Zone pastorali. Si recuperi una dimensione più viva e concreta nella vita delle Zone.
  • Il Curato dell’Oratorio è il responsabile dell’Oratorio ma anche della Pastorale Giovanile. Ciascun curato assume anche questa attenzione nella propria Zona Pastorale, proprio perché qualsiasi luogo di incontro, di relazione e quindi di comunione è importante.
  • A Seriate, da sempre, la scelta è stata quella di privilegiare un sacerdote dedicato a tempo pieno alla Pastorale Giovanile, senza altri incarichi nella vita della Parrocchia. È sempre stato un segno di attenzione verso i Giovani. Forse il tema vero è una più attenta suddivisione delle attività trasversali presenti nella Comunità (esempio la pastorale della carità, della famiglia, dei migranti, del sociale, ecc.) tra i diversi sacerdoti presenti nella comunità.
  • La storia della Pastorale Giovanile è stata costruita avendo come riferimento non tanto un Consiglio dell’Oratorio (legato alla struttura fisica), quanto piuttosto una Equipe che rappresentava tutte e cinque le Zone ed era il luogo ed il momento di attuazione delle proposte Pastorali e di coordinamento delle belle iniziative costruite insieme e/o anche nelle singole Zone. In questa Equipe operativa erano presenti anche quei soggetti educativi che ruotavano attorno all’Oratorio, come ad esempio le società sportive, gli scout, ecc. Chi deve definire la proposta educativa è in primis il Consiglio Pastorale Parrocchiale. Alla Equipe il compito di rendere operativa ed attuale quanto definito.

Marzio Pallini per il Quarto Gruppo:

  • Bene formare una Equipe di Pastorale Giovanile con i rappresentanti che operano con i Giovani in tutte le Zone, unti a quelli di altre realtà sul territorio. Il consiglio d’Oratorio dovrebbe essere il “braccio operativo” che attua poi le indicazioni, così come nelle diverse Zone saranno attuate le linee guida in base alla singolarità.
  • Si raccomanda che le attività dei Giovani a livello Parrocchiale continuino ad essere attuate anche nelle varie Zone e non solo in Oratorio.
  • Il curato dell’Oratorio deve essere il referente della Pastorale Giovanile dell’intera Parrocchia: deve però essergli riconosciuto più peso nelle Zone.
  • Sarebbe auspicabile che anche gli altri sacerdoti diventino il riferimento per gli altri ambiti pastorali.
  • Nelle Zone non può comunque mancare il Curato di riferimento, è fondamentale.
  • Il Curato d’Oratorio dovrebbe continuare ad essere il riferimento della Zona Luce.

Don Mario, raccogliendo gli interventi, sottolinea che è solo l’inizio del discorso, c’è molto da discutere. Questo stile di riflessione sulla Pastorale Giovanile ci educa al confronto: sarà poi da esportare a tutti gli ambiti della pastorale, piano piano condivideremo tutto.

Don Marco ironicamente fa notare come stiamo pensando la pastorale dei prossimi 10 anni, ma lui non ha ancora chiarito il suo ruolo di coordinatore della Pastorale Giovanile dopo 8 anni di permanenza a Seriate. Nota che non solo in lui c’è confusione sulla concretizzazione di questo ruolo, ma anche nei laici che vivono Seriate da più tempo.

Saranno molti gli aspetti da chiarire, da chi dovrà comporre l’Equipe di Pastorale Giovanile di cui si è tanto parlato, ai suoi ruoli e rapporti con le Zone.

Ivana Belotti distingue, dicendo che la confusione c’è sulle attualizzazioni concrete della Pastorale Giovanile, ma sul progetto di fondo c’è chiarezza: un unico luogo di riflessione coordinato dal Curato d’Oratorio.

Anche don Mario trova in questa concretizzazione il nodo della questione. Porta alcuni esempi: qual è il rapporto fra il Curato d’Oratorio e gli altri Curati di Zona? Chi coordina i catechisti? Come?

Saranno queste note pratiche da definire.

Don Marco fa notare anche la situazione attuale sui Giovani che frequentano attivamente le proposte per loro: pochi.


Terminato il dibattito sui Giovani, don Mario dà alcune informazioni pratiche.

Dopo il tempo di Pasqua e i Sacramenti, verranno smontate le campane per la sistemazione della cella campanaria del campanile. Dopo un periodo di silenzio di luglio e agosto, durante le Feste Patronali di settembre riprenderanno vita.

Fra queste ci sarà una nuova campana dedicata alla Misericordia, all’Unità Parrocchiale e di ringraziamento a papa Francesco.

Si sta valutando la possibilità di alienare il Centro Pastorale di Zona Serena, visto che c’è l’interesse di una impresa per l’acquisto. Vista la non disponibilità delle Missionarie Eucaristiche all’utilizzo o all’acquisto da parte della Parrocchia di parte del loro attuale edificio e/o terreno, si sta pensando a come ricollocare eventualmente la catechesi della Zona: dalla realizzazione di una struttura più piccola, sempre in quell’area, all’utilizzo della scuola Buonarroti.

Se l’operazione va in porto, si possono avere dei fondi per iniziare i lavori del Centro Pastorale di San Giuseppe.

Grazie anche a dei fondi comunali, si è sistemato l’impianto audio e video del teatro Aurora.

E’ stato installato l’antifurto alla Casa Parrocchiale e al prospiciente Centro Pastorale, mentre è in via di realizzazione per la Scuola Materna Parrocchiale.

Si stanno ultimando le pratiche sanitarie per la messa a norma dei bar e della cucine parrocchiali.

L’Adorazione Eucaristica pomeridiana del Primo Venerdì del Mese in Chiesa Parrocchiale è stata tolta vista la bassa adesione. Ci sono già tanti altri momenti Eucaristici nelle diverse Zone ben popolati, inutile moltiplicare le iniziative, meglio valorizzare quelli.

Leandro Pirovano concorda sull’eliminazione dell’Adorazione pomeridiana, spesso la Chiesa Parrocchiale era vuota. Ritiene invece significativa quella serale del Primo Venerdì del Mese, sospendendo tutte le altre attività parrocchiali. E’ un segno di Unità, al di là dei numeri.

Ivana Belotti rafforza Leandro: la motivazione è profonda, fermarsi per andare in preghiera tutti uniti.

Don Mario concorda sul mantenerla.


Viene deciso di ripristinare anche il momento di preghiera prima dei CPaP. Alle ore 20.30 ci si troverà in chiesa per una preghiera silenziosa.


Maurizio Chigioni presenta l’iniziativa delle ACLI relativa alla lettura dell’Enciclica di papa Francesco, “Laudato si’”.


Don Mario, riconoscendo la bontà della proposta, auspica per il futuro che ci sia un coordinamento maggiore da parte di tutti i gruppi nell’organizzare gli incontri. A Seriate ci sono troppe iniziative, si rischia di lasciare anonime certe esperienze.


L’incontro si conclude alle ore 23.10.

2 pensieri su “Consiglio Pastorale del 08.03.2016

  1. SONO MARIUCCIA, E’ SEMPRE DIFFICILE TROVARE SOLUZIONI PER TUTTI, AD ESEMPIO GLI ANZIANI FANNO FATICA A PARTECIPARE ALLE FUNZIONI SERALI, PREFERISCONO IL POMERIGGIO E GLI ANZIANI SONO TANTI SECONDO ME’ ANCHE SE A MALINCUORE ( PERCHE SI PERDONO TRADIZIONI COME ANCHE QUELLA DELLA BENEDIZIONE DOMENICALE DI CAROZZIANE MEMORIE O I VESPRI DI NATALE E PASQUA CANTATISOLENNI) CREDO SIA GIUSTO LASCIARE ALLE ZONE IN QUESTO CASO LE SITUAZIONI POMERIDIANE PERCHE E’ COMODO PER PARTECIPARE E’ GIORNO TUTTI GIRANO FACILMENTE E CERCANO LA COMODITA’ SOTTO CASA MENTRE IN PARROCCHIA GIUSTAMENTE IL SERALE PER CHI LAVORA CONCENTRATO NELLA SEDE PARROCCHIALE GRAZIE PER LO SPAZIO CONCESSO

  2. Sono completamente contrario (e amareggiato) per l’eventuale sospensione dell’adorazione pomeridiana il primo venerdì del mese nella chiesa parrocchiale. è cosa molto buona la bellissima pratica proposta e attuata nelle varie chiese della città, ma sospenderla nella parrocchiale mi sembra arrendersi di fronte alla scarsità delle presenze. si tenga conto prima di tutto: l’importanza della chiesa Madre della città; in secondo punto il tradizionale appuntamento sempre attuato negli annali che si perdono nel passato mi sembra una sconfitta bruciante questa eventuale sospensione.

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