Consiglio Pastorale del 15.05.2018

Verbale di
martedì 15 maggio 2018

Centro Pastorale Parrocchiale

 

Alle ore 20.45, con la preghiera comune s’è dato il via al quinto e ultimo incontro dell’Anno Pastorale.

Assenti: Francesco Assolari, Federico Manzoni, Stefano Oldoni, Giacomo Rocchi, Roberto Valoti, don Giulio, don Vladimir, don Denis, Sr. Victoire e Sr. Ottorina

Viene approvato il verbale della seduta precedente.

Don Marco introduce la relazione del lavoro svolto dalla nuova Equipe Educativa, esigenza nata dai lavori del precedente CPaP per sostenere la Pastorale Giovanile.

La genesi di questo gruppo è stata molto bella e significativa: prima ci sono stati una serie di incontri di formazione a livello diocesano a cui sono stati invitati a partecipare alcuni educatori vicini al mondo giovanile e all’Oratorio. Questo gruppo ha poi pensato lo statuto dell’Equipe Educativa, approvato dal CPaP, e infine sono stati scelti i membri.

Riccardo Lussana presenta quello che è l’Equipe Educativa, il lavoro fatto e le prospettive future (vedasi presentazione allegata).

Silvana Vavassori chiede cosa accomuna questo gruppo.

Riccardo Lussana risponde che un punto in comune è sicuramente la passione educativa per i nostri ragazzi. Per ora il lavoro comune è quello di ascoltare, per poi progettare.

Don Mario evidenzia che il lavoro dell’Equipe dovrà essere quello di coordinamento delle varie attività parrocchiali per gli adolescenti e giovani, in dialogo con chi opera per loro anche fuori dalla Parrocchia.

Bernardo Perlman chiede se la Zona Paderno sia rappresentata, visto il numero di giovani che frequentano il Centro Pastorale.

Don Marco assicura di sì, anche se non presente stasera.

Don Mario mostra come la Parrocchia e le risorse educative sono tante, ma di tutte si terrà conto.

Augusto Paravisi chiede come i vari volontari e educatori possono dare il loro contributo per il lavoro dell’Equipe.

Don Marco assicura che già si stanno ascoltando le varie realtà, e questo lavoro andrà avanti. Chiunque inoltre può portare il proprio contributo.

Silvana Vavassori chiede come si potrà conoscere quello che viene pensato nella Equipe.

Don Marco ricorda che i mezzi di comunicazione non mancano in Parrocchia, anche se il modo migliore è sempre la relazione interpersonale.

Bernardo Perlman chiede se il progetto “Gazebo” ha dato dei frutti.

Don Marco ricorda che questo progetto di animazione-educazione è nato tre anni fa in oratorio, grazie ad una sovvenzione. Sicuramente ha portato ad avere in Oratorio delle figure educative riconosciute e di riferimento per i ragazzi, ma anche per i baristi che hanno avuto una guida nel relazionare con i ragazzi.

Don Mario, guardando al futuro, ricorda come saranno sempre più gli oratori senza curato. L’Equipe prepara anche a questo.

Marco Zucchelli si auspica che dei laici non si faccia solo un uso strumentale.

Riconosce la bellezza di ascoltare le esperienze che già ci sono, senza avere l’ansia di fare.

Una rete educativa già in Parrocchia c’è, non si parte da zero. Sarebbe bello già riuscire a coordinare questa.

Maurizio Aiofi dice che durante gli incontri diocesani hanno incontrato Equipe di altre parrocchie che dopo di anni stanno ancora ascoltando.

Augusto Paravisi riconosce che i primi soggetti educativi sono i genitori, però spesso incapaci di educare i figli. Forse dovremmo pensare ad un corso per loro.

Don Mario mostra come l’Equipe è molto utile anche per accompagnare i cambi dei sacerdoti, garantisce una continuità.

Don Marco ci tiene che l’Equipe tenga sempre viva la relazione con il CPaP, è il primo anello della catena.

Antonio Gusmaroli avrebbe piacere che nell’Equipe fossero rappresentate anche le varie realtà politiche, per sentire più voci.

Cecilia Morosini ritiene che fra gli obiettivi elencati, due sono i principali:

  • aiutare i giovani ad essere presenti, a starci
  • aiutare l’uomo ad essere uomo

Passando al punto successivo, Don Mario comunica la possibilità, ormai però sfumata, di partecipare ad un bando di finanziamento per i lavori di manutenzione dell’Oratorio.

Le esigenze delle nostre strutture sono tante, troppe per le nostre finanze. Dobbiamo essere lungimiranti nelle spese.

Don Mario comunica poi la volontà di creare una radio parrocchiale per trasmettere le celebrazioni e dare così la possibilità ai malati di restare collegati alla vita della Comunità. Pensiamo ai funerali, ai battesimi… è un modo per far sentire parte anche chi non riesce ad uscire di casa.

Il costo del progetto è di circa €5.000.

Saranno coinvolte anche le associazioni, come l’UNITALSI e San Vincenzo, che si occupano dei malati in parrocchia.

Davide Camozzi chiede se è ancora in funzione la Radio che era stata installata in Zona Paderno.

Don Mario risponde che non c’è più.

Porta poi l’esempio della Parrocchia della Celadina, in cui la Radio per i malati funziona da otto anni con successo. C’è anche la possibilità di sincronizzare, fra le varie celebrazioni, del materiale radiofonico già prodotto da altri.

Don Mario comunica che la Gita Parrocchiale sarà il primo luglio a Vigevano, al santuario della Bozzola, dove celebrerà il vescovo bergamasco Mons. Gervasoni.

Per la ricorrenza dei 250 anni dalla posa della prima pietra della Chiesa Parrocchiale, c’è l’idea di legarsi alle Feste Patronali del 2019, e di proporre un itinerario quaresimale legato all’architettura delle chiese nelle varie epoche, con quello che hanno voluto significare nelle forme.

Marco Redolfi condivide che come Gruppo Famiglie hanno fatto un cammino sull’accoglienza che culminerà con due eventi che si vuole allargare alla tutta la Comunità: l’incontro del 18 maggio con un operatore di Lampedusa e il 24 con la “Tavola condivisa”, ovvero l’ospitare a pranzo in famiglia due profughi, con poi un momento di preghiera e animazione in oratorio nel pomeriggio.

Augusto Paravisi chiede come procede la riforma della catechesi.

Don Mario risponde che l’esperienza domenicale dovrebbe partire, visti i buoni numeri, per il primo e secondo ciclo.

Don Marco riscontra come ciò che più ha fatto discutere le famiglie non sia stato il progetto, ma gli orari, in quanto volutamente non è stata messa la possibilità di accogliere i bambini nel tardo pomeriggio, dopo le 6 ore di scuola, per non appesantire troppo la loro giornata.

Terminati i punti all’ordine del giorno, l’incontro si conclude alle ore 22.40.

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