Verbale di
martedì 14 gennaio 2020
Centro Pastorale Parrocchiale
Alle ore 20.50 con la preghiera comunitaria s’è dato il via all’incontro del Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Assenti: Francesco Assolari, Marco Boni, Elisa Meloni, Bernard Perlman, Giovanni Stucchi, Giorgio Triboulet, Don Marcello Crotti, Don Vladimir Kolupaev.
Con l’approvazione del verbale precedente, il parroco, don Mario C. apre la serata con il primo tema all’o.d.g. – Confronto sulle possibili iniziative di coinvolgimento della comunità riguardo al tema dei cambi in atto nella realtà che ci stanno imponendo una intensa riflessione pastorale.
Al centro del dibattito la necessità di individuare quali modalità e quali canali siano i più adatti per veicolare la riflessione che stiamo affrontando come Consiglio Pastorale, in modo da raggiungere tutta la comunità e coinvolgere un maggior numero di persone.
Cecilia Morosini apre il dibattito dichiarando che, trattandosi di un tema complesso e talmente in evoluzione, necessiterebbe una riflessione maggiore all’interno del Consiglio Pastorale per chiarire meglio anche a noi cosa stia avvenendo. C’è un cambiamento in atto, una Chiesa che sta andando anche contro i poteri forti e, di conseguenza, c’è bisogno di chiarezza, di un linguaggio comune e una riflessione profonda prima di confrontarsi con la comunità.
Don Mario C. sostiene che servirebbe già oggi coinvolgere nel discorso di questo cambiamento la comunità per renderla partecipe di ciò che sta avvenendo, per sciogliere qualche riserva o rispondere alle domande più comuni in questo momento di disorientamento.
Augusto Paravisi conferma che la gente è disorientata.
Giuseppe Bonfanti afferma che c’è disorientamento a cui si potrebbe rispondere con la filosofia.
Secondo Federico Manzoni bisogna tornare all’essenziale della fede e della preghiera senza aprire dibattiti. L’essenzialità di una comunità eucaristica che fa carità.
Per don Mario C. l’intento è far capire e informare la comunità sulle dinamiche che stanno avvenendo, su cosa ci sia in gioco. La Chiesa non sta andando a rotoli ma sta cercando di trovare una strada che possa rispondere all’oggi. Se riuscissimo ad informare le persone del cambiamento in atto rappresenterebbe un momento di crescita per tutti.
Marco Zucchelli ricorda che la Parrocchia nel 2000, in occasione del Giubileo, fece un’indagine su come questa Parrocchia viveva la fede. Furono coinvolte le zone e tutto il mondo parrocchiale. Si fece il tentativo di riflettere attorno al cambiamento in previsione del nuovo secolo. Il tema centrale, ora, è pensare a quale messaggio si andrà a veicolare e, in secondo luogo, la modalità di comunicazione quindi serve una riflessione su quale o quali canali utilizzare per veicolare questo messaggio. Un aspetto importante è capire chi sono i nostri interlocutori e come coinvolgerli in questo discorso. Andrebbe preso ulteriore tempo per chiarirci meglio il tema che è troppo importante per non essere ben capito e approfondito.
Per Ottavio Alfieri bisogna trovare il luogo della comunicazione. Potrebbe essere la messa della domenica a cui partecipano le persone più interessate al tema. Il contenuto da veicolare necessita, invece, una riflessione maggiore.
Don Mario C. puntualizza che l’obiettivo attuale è comunicare alle persone che siamo in una fase di cambiamento, facendo capire cosa sta avvenendo e cosa ci sia in gioco rispetto all’identità della Chiesa. Si potrebbe affrontare il discorso attraverso un dibattito di 30 persone che successivamente possono crescere in termini numerici, con lo scopo di allargare il gruppo di interlocutori interessati.
Federico Manzoni riflette sulla concezione di “Chiesa statica” da cui proveniamo mentre ora il Santo Padre ci propone una Chiesa in continuo movimento e in dialogo continuo con una società in costante mutamento. Bisogna avere il coraggio di affrontare con prudenza e discernimento questo cambiamento.
Don Mario C. ipotizza la possibilità di organizzare una giornata, o di una mezza giornata, per la trattazione del tema con la comunità. Alcuni consiglieri si chiedono quante persone parteciperebbero, vista la poca predisposizione a prender parte a questo tipo di iniziative.
Giacomo Rocchi ipotizza che si potrebbe pensare di proporre il tema, dilazionandolo nel tempo, durante più celebrazioni della domenica e proporre al termine di questo percorso un incontro.
Roberto Valoti avverte sulla necessità di stare attenti a non creare più confusione di quella che già c’è tra le persone. È necessario ribadire le certezze senza incentivare i dubbi.
don Mario C. ricorda che proporre il tema durante la predica significherebbe dare delle risposte senza cogliere l’opportunità di coinvolgere nel dialogo.
Luigi Chiodini sostiene che bisognerebbe trovare il modo di farsi ascoltare di più.
don Mario C. ribadisce che il problema non sta nel comunicare e farsi ascoltare ma nel far sentire protagonisti più persone possibili di questo percorso di fede e della comunità cristiana. Farli diventare responsabili di questo pensare comune.
Per Augusto Paravisi l’ideale sarebbe trovarsi e confrontarsi nelle zone.
Maria Rizzi si dichiara d’accordo sul proporre il tema in un convegno e non durante la predica della domenica.
don Mario C. lancia la proposta di un gruppo che rifletta su quale strada prendere. Gruppo formato da: Romina Zambelli, Giacomo Rocchi, Valentina Capelli, Luigi Chiodini, Alida Carsana, Davide Camozzi, Ottavio Alfieri.
Come secondo punto all’o.d.g. la proposta di un libretto informativo sull’organigramma e sui gruppi parrocchiali. Libretto destinato alla comunità di Seriate per metterla a conoscenza delle diverse realtà che gravitano attorno alla Parrocchia, fornendo tutte le informazioni utili. Può rappresentare un ottimo strumento per far conoscere i diversi gruppi, suddivisi per ambiti, e invogliare la partecipazione. Compito del CPaP è capire se questo libretto possa essere utile e quali possano essere le modalità di presentazione.
Roberto Valoti non trova utile il libretto cartaceo che finirebbe dimenticato in qualche cassetto o, peggio, buttato via.
Matteo Vitali ricorda che queste informazioni sono già presenti sul sito, sarebbe importante tenerle aggiornate. Il formato libretto è sicuramente più presentabile come regalo/ricordo in occasione di un avvenimento come un battesimo o matrimonio ma è poco aggiornabile.
Federico Manzoni ritiene che il formato cartaceo abbia ancora un significato.
don Mario C rammenta che in occasione del battesimo viene regalato l’ultimo numero della Voce come simbolo di benvenuto nella comunità e per presentare le attività della Parrocchia.
Maurizio Aiolfi ribadisce che il sito web è importante come punto di riferimento e sempre aggiornabile. La produzione in formato cartaceo può essere utile come dono. Necessario un referente del sito che mantenga i dati aggiornati di tutti i gruppi e riferimenti.
Matteo Vitali e don Mario si incaricano di produrre un elenco dei gruppi presenti a livello parrocchiale. Seguirà una lettera a loro indirizzata in cui si chiede di fornire le informazioni aggiornate tramite scheda da compilare.
L’incontro si conclude alle ore 22.20.
Ora mai è chiaro a tutti che la fede nel nostro popolo sta scemando.
Nel mondo,gli eventi sono in continuo evoluzione. Le stesse razze umane non sono più circoscritte nei loro territori,Le forzate migrazioni anche e sopratutto per i mezzi di trasporto numerosi e veloci il regno umano si sta rimescolando. Tutto questo significa la costante e inarrestabile diffusione di religioni, usi, costumi, idee e modi di vivere variegate. Di conseguenza questo purtroppo è la causa principale del calo sensibile della fede cristiana nelle nostre comunità. Come porre rimedio?, Cosa fare?, Quale rimedio?…..