Consiglio Pastorale del 08.01.2019

Verbale di
martedì 08 gennaio 2019

Centro Pastorale Parrocchiale

 

Alle ore 20.45, con la preghiera comune s’è dato il via al terzo incontro dell’Anno Pastorale.

Assenti: Stefano Oldoni, don Vladimir, rappresentante suore Sacra Famiglia


Viene approvato il verbale della seduta precedente.


Don Mario sintetizza l’ultimo CPaP, punto di partenza dell’odierno, e introduce con le domande proposte nell’odg il tema principale della serata: Parrocchia e l’immigrazione.

Maria Rizzi apre gli interventi: lo sguardo della comunità credente deve essere uno sguardo di accoglienza, è fuori discussione. Papa e Vescovi continuamente lo ripetono. Di fronte all’emergenza, quando qualcuno è in pericolo, si corre in soccorso.

Bernardo Perlman, concorda: se c’è qualcuno in difficoltà va aiutato. Specifica però che tutti non possiamo aiutare. Non si può dare tutto a tutti, si deve valutare da buon padre di famiglia. L’Italia è allo stato attuale un paese debole, malato; prima deve ritrovare le forze per poter fare di più per gli immigrati.

Giovanni Stucchi constata che le politiche migratorie italiane sono legate alle elezioni politiche. Siamo una democrazia, e se vince il voto della “non accoglienza” poco ci possiamo fare…
Come cristiano è scandaloso non intervenire per salvare vite ferme da giorni al largo di un porto: questa non è questione di politica migratoria.
Conclude dicendo che si dovrebbe abbattere il muro culturale per cui Cattolico = Italiano. Cattolico significa universale.

Silvana Vavassori riscontra che poco si conosce di quello che si fa in Parrocchia in termini di accoglienza.

Francesco Assolari è spaventato per la strumentalizzazione che si fa dell’informazione, il clima di paura che si crea intorno allo straniero. Si devono dare informazioni corrette, non per tirare l’aria al proprio mulino.

Alessandra Rossoni rimarca come l’accoglienza sia un atteggiamento profondo che si deve coltivare verso tutti; questo aiuta ad avere uno sguardo diverso verso le persone. Una giusta informazione da parte dei mas media potrebbe aiutare l’accoglienza, invece che ostacolarla.

Federico Manzoni fa notare come in Italia il codice penale punisce chi omette il soccorso a chi è in difficoltà, e poi le istituzioni non soccorrono uomini fermi da giorni in mare: è scandaloso. Se uno è in pericolo va soccorso, senza pensare ai risvolti politici.
Leggendo la situazione politica, fa notare come il consenso venga cercato facendo leva sulle paure delle persone. Questo preclude il confronto e l’apertura fra forze politiche. Il consenso politico è diventato “questione di pancia” e non di ragione.
Chiede poi se oggi la Comunità Cristiana si ponga il problema della formazione delle menti e delle coscienze. C’è una distanza fra annuncio e concretezza.

Roberto Valoti consiglia di mettere più in mostra quello che in Parrocchia si fa in termini di accoglienza, non dobbiamo nascondere il bene che facciamo. A parere suo poi, il vero problema non sono gli immigrati in generale, ma i bisognosi. Sono questi, al di là della provenienza che danno fastidio.

Marco Zucchelli ricorda che l’immigrazione non è un’emergenza, non è una situazione solo attuale, c’è da sempre. C’è una povertà culturale, le nostre comunità non hanno idea di quello che sta succedendo e di chi sono gli stranieri. Solo per fare un esempio, a Seriate l’80% degli stranieri è ben inserito, sono famiglie con lavoro che vivono le nostre stesse esperienze.
E’ necessario che a Seriate qualcuno ci metta la testa in questo discorso migratorio e tenga alta l’attenzione alla missionarietà e all’accoglienza.
Abbiamo poi il compito di annunciare il Vangelo: c’è una forte tensione sociale: la Fede la rasserena?

Cecilia Morosini sostiene che la Chiesa deve trovare il coraggio di parlare, deve prendere posizione. Dobbiamo mostrare perché queste migrazioni avvengono, il ruolo dell’Europa nello sfruttare e impoverire certe popolazioni, invece si tace. Dobbiamo denunciare come gli italiani sfruttano gli immigrati con situazioni abitative e lavorative irregolari.
Seriate è comunque una comunità generosa, c’è molta gente che dona al Centro di Primo Ascolto: dobbiamo condividere e informare meglio su questa bontà.
Anche al Centro di Primo Ascolto s’è fatta una scelta: aiutare solo immigrati regolari. Una scelta che potrebbe essere contestata, ma ha le sue ragioni.

Ottavio Alfieri crede utile per generare un pensiero diverso sull’immigrazione porre l’accento sulla positività del fenomeno: l’Italia ha ancora infermieri negli ospedali grazie agli stranieri, pensiamo poi alle badanti, al tasso di natalità,… gli stranieri portano ricchezza.
L’integrazione parte da scuola, si parte con l’educazione.
I politici enfatizzano l’immigrazione, ma il vero problema in Italia è il lavoro. L’immigrazione è sbandierata per propaganda popolare e per nascondere i veri problemi.
Come Cattolici non dobbiamo esitare ad accogliere, sarebbe tradire noi stessi.

Giacomo Rocchi provoca le coscienze, sostenendo che è facile parlare di accoglienza, ma se ci capitasse di dover ospitare un immigrato a casa nostra per una notte?


Al termine degli interventi, don Mario propone tre strade per curare meglio l’accoglienza in Parrocchia:

  • continuare con il lavoro concreto del Centro di Primo ascolto, facendo conoscere di più quello che si fa
  • formare i ragazzi con la catechesi
  • aprire un confronto con le forze politiche seriatesi

Chiede poi a don Luca di iniziare a pensare questi percorsi con i volontari del Centro di Primo ascolto.


Passando al punto successivo, viene presentato il nuovo orario delle celebrazioni. La proposta sembra convincere: da verificare solo lo spostamento della messa della domenica a Comonte alle ore 7.00 e la conferma del sabato alla 17.30 a Paderno.

Bernardo Perlman chiede se possibile riportare le messe di quartiere.

Don Mario ricorda che erano state tolte prima del suo arrivo perché poco popolate.

Don Marcello propone di rintrodurre la recita del rosario nelle vie, e non la messa che assumerebbe una connotazione privatistica.


Don Mario, prima di concludere, dà delle comunicazioni:

  • Situazione dei battesimi anno 2018. A Seriate sono nati 223 bambini, di cui 198 cittadini italiani e 55 extracomunitari. I battesimi sono stati 90, di cui 4-5 di bambini extracomunitari.
  • Radio Parrocchiale. E’ ormai partita e funziona regolarmente. Si può ascoltare dal sito parrocchiale oppure da delle radioline disponibili presso il Centro di Primo Ascolto. Ad oggi ne sono state richieste 33. Oltre le celebrazioni in chiesa parrocchiale, trasmette alcune rubriche prese da diverse radio, e della musica scelta da noi. E’ in funzione dalle 6.00 alle 22.30.
  • Canti ai Funerali. Si è deciso che i canti saranno uguali per tutti, cantati dalle voci del nostro coro che svolgono un lavoro preziosissimo. Questo per evitare richieste sempre più strampalate e non avere funerali di serie A e di serie B. Se qualche famiglia vuole arricchire la proposta, lo può fare limitatamente a due canti, ed eventuali cantori e musicisti non dovranno sostituirsi ai nostri, ma cantare insieme.
  • Nel prossimo CPaP verrà presentato lo statuto del Centro di Primo Ascolto

Luigi Chiodini comunica che il 24 gennaio ci sarà una riunione di Zona San Giuseppe aperta a tutti i collaboratori per parlare delle varie attività della zona.


Terminati i punti all’ordine del giorno, l’incontro si conclude alle ore 22.40.

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