Verbale di
martedì 7 febbraio 2023
Oratorio San Giovanni Bosco
Alle ore 20.45 nell’alula 11 dell’Oratorio San Giovanni Bosco, con la preghiera iniziale, si dà il via alla terza seduta dell’anno pastorale del CPaP.
Assenti: Francesco Assolari, Giuseppe Bonfanti, Marco Boni, Luca Brignoli, Valentina Capelli, Cecilia Morosini, Augusto Paravisi, Andrea Rasmo, Giovanni Stucchi, Giorgio Triboulet, Silvana Vavassori, Romina Zambelli, don Vladimir.
Viene approvato il verbale della seduta precedente.
Don Mario introduce la serata:
- Siamo dentro una “occasione” sinodale importante e utile per ripensare l’identità, lo stile e le scelte operative della comunità: la sua identità, impostazione pastorale e organizzativa, le scelte economiche.
Verso dove? Ce lo dirà lo Spirito che però ci chiede di tenere accese e ben orientate le domande… - Sono in atto cambi epocali (soprattutto in bergamasca perché in altre diocesi ci sono già passati e i cambi li hanno già vissuti):
- un uomo disinteressato e indifferente verso la religiosità e della quale ha smarrito i codici di accesso e di celebrazione (vedi celebrazioni funebri e matrimoniali…) anche se poi esprime domande di senso… vedi certi incontri in occasione dei funerali…).
- progressiva riduzione del clero diocesano e quindi parrocchiale
- risorse economiche che si assottigliano (vedi buste natalizie non ritirate).
Si va facendo strada, anche nella nostra Parrocchia, la necessità di cambi rilevanti, molti dei quali annunciati da tempo:
- riduzione qualificata di poli catechistici e animativi di riferimento (oratorio, Paderno), senza perdere una certa identità di zona (almeno per ora)
- scelte pastorali tendenti sempre più all’essenza (es. collocazione della catechesi dei ragazzi in alcuni poli: come già annunciato a S. Giuseppe è l’ultimo anno) con un laicato presente, motivato e competente (piccolo esempio il corteo della festa del dono richiesto, ma da chi?)
- accentuazione delle esperienze di laboratorio, almeno per alcuni ambiti.
In questo orizzonte si colloca direzione va ripensata la zona e la chiesa di S. Giuseppe: progetto e identità futura (campo sportivo nel quale si ipotizza una edilizia per le coppie a prezzi convenzionati e anche con la presenza di cooperative sociali: vedi prime idee di una proposta Acli)
Prima di vedere il progetto pensato e ipotizzato, per condividere alcune riflessioni, voglio però concludere questa introduzione con un pensiero preso da un articolo che ieri mi ha inviato Federico Manzoni.
E’ la parte finale del discorso fatto al convegno intercontinentale di Praga dal teologo Tomas Halik.
Mi piacerebbe poterlo leggere tutto con voi perché è davvero bello ma oggi abbiamo al centro altro. Vi voglio leggere il pensiero finale che mi sembra bellissimo e ci riguarda nel lavoro sinodale di questo tempo.
Oggi molti “pescatori di uomini” provano sentimenti simili a quelli dei pescatori
galilei sulle rive del lago di Gennèsaret quando incontrarono per la prima volta
Gesù: “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla “.
In molti Paesi d’Europa, chiese, monasteri e seminari sono vuoti o semivuoti.
Gesù ci dice la stessa cosa che disse ai pescatori esausti: Provate di nuovo, andate al largo, nelle acque profonde. Riprovare non significa ripetere i vecchi errori.
Ci vuole perseveranza e coraggio per abbandonare i fondali bassi ed andare in acque profonde.
“Perché avete paura – non avete fede?” Gesù dice in tutte le tempeste e le crisi.
La fede è un viaggio coraggioso verso il profondo, un viaggio di trasformazione
(metànoia) della Chiesa e del mondo, un viaggio comune (syn-hodos) di sinodalità.
È un viaggio dalla paura paralizzante (paranoia) alla metanoia e alla prònoia, alla lungimiranza, alla prudenza, al discernimento, all’apertura al futuro e alla ricettività alle sfide di Dio nei segni dei tempi.
Vengono poi proiettati dei rendering per presentare l’idea di base di come si vuole trasformare lo spazio circostante e la chiesa di San Giuseppe.
L’idea è di creare un parcheggio ad uso pubblico adiacente alla strada, ed uno ad uso esclusivo della chiesa dove ora c’è il campetto dei ragazzi; sul retro della chiesa creare un campo polivalente utilizzabile anche per le feste e un’area giochi. Davanti alla chiesa verrebbe creata una piazza-sagrato e recintata tutta l’area.
Per la chiesa sono previsti questi lavori: sostituzione vetrate, sistemazione campanile, rifacimento caldaia e nuova ridistribuzione del presbiterio.
Il campo da calcio posto alle spalle della chiesa, inutilizzato da anni, dovrebbe essere venduto per impiegare il ricavato nelle varie necessità della Parrocchia, oltre che per la sistemazione delle pertinenze di San Giuseppe. L’ACLI sarebbe interessata all’acquisto per farne delle palazzine ad edilizia agevolata. In questo caso sarebbe creata una sala polivalente ad utilizzo convenzionato con la Parrocchia.
Antonio Gusmaroli chiede se sono previsti i pannelli solari.
Don Mario risponde che non è possibile metterli sul tetto delle chiese, si valuteranno comunque altre ipotesi
Marco Zucchelli chiede se non sono previsti spazi sociali. Va bene il calo di partecipazione e volontari, ma non rinunciamo a tutto, non costruiamo solo parcheggi.
Don Mario risponde che c’è il grande problema della custodia dell’area, non c’è la possibilità di avere un sacerdote o un custode residente. Non possiamo prenderci la responsabilità di lasciare spazio sociali incustoditi.
Se l’area del campo da calcio sarà acquistata dalle ACLI, è previsto uno spazio sociale utilizzabile anche dalla Parrocchia.
Comunque nulla vieta, se ci fosse una ripresa in futuro, di costruire qualche spazio sociale riducendo un parcheggio.
Maria Rizzi, seguita da Sandra Rossoni, chiede se non sia possibile mettere più verde, riducendo l’area parcheggio.
Don Mario spiega che la manutenzione del verde ha costi alti, che la Parrocchia non può sostenere.
Luigi Chiodini, che ha preso parte alla stesura di questo primo progetto, fa notare come il rendering inganni un po’, l’area parcheggio non è così ampia. Sottolinea poi come il progetto sia suscettibili di trasformazioni in base a come si svilupperà l’area dove ora sorge il campo da calcio.
Federico Manzoni suggerisce di creare un progetto unico con chi acquisterà l’area del campo da calcio per realizzare abitazioni. La chiesa potrebbe diventare la “cappella” di questo nuovo quartiere, e chi ci abiterà potrebbe fare attività, animare la chiesa e i suoi spazi.
Roberto Valoti è scettico sulla possibilità di trovare parecchi volontari per animare la zona pastorale fra i nuovi residenti, visto lo spaccato della società attuale.
Federico Manzoni replica che non è questione di Fede, ma di inclusione sociale.
Marco Zucchelli segue il pensiero di Manzoni: se lì nasce un quartiere, si deve pensare insieme il futuro dell’area, Parrocchia più costruttore uniti. Suggerisce di pensare più in grande, di avere più speranza per il futuro, non è tutto negativo, osiamo progettare spazi sociali, magari realizzati a lotti in base alle finanze.
Don Mario, guardando i numeri concreti, dice che c’è poco da sognare. A Paderno c’è un centro bellissimo, ma è vuoto, inutilizzato. Non facciamo il passo più lungo della gamba, non riusciremmo a gestire nuovi spazi.
Claudio Gherardi non chiede grandi strutture, ma una piccola sala polifunzionale.
Don Mario ricorda che dovrebbe esserci quella del quartiere che sorgerà alle spalle.
Gina Amigoni chiede se valga la pena investire in una nuova caldaia, vista la chiesa grande e mal isolata che risulta sempre fredda e il poco utilizzo. Pensare a dei “funghi” a gas?
Luigi Chiodini conferma che è una spesa folle scaldare questa chiesa per una messa al giorno e due nelle festività, soprattutto perché la chiesa non ha un adeguato isolamento ed è quindi dispersiva.
Don Leonardo ringrazia per le riflessioni preziose, sono veramente importanti per compiere le scelte giuste. Questa chiesa è un rompicapo pastorale, non è facile pensarne il futuro.
La Chiesa sta cambiando, i preti devono essere meno pastori e più pescatori. Dobbiamo guardare Seriate, focalizzare i volti e pensare la pastorale per loro.
Don Luca ricorda che le cinque zone sono nate più di 40 anni fa, non è detto che restino cinque anche in futuro. Fra 10 anni la pastorale ruoterà presumibilmente attorno a due luoghi, Oratorio e Paderno. C’è anche il problema di trovare volontari che si spendano nell’educazione dei ragazzi, oltre che nella gestione delle strutture. In oratorio don Fabiano è solo a interfacciarci con i ragazzi che lo popolano nell’informalità pomeridiana.
Sandra Rossoni chiede di non mollare, tenere alta la speranza, provare altre vie e gettare nuove reti.
In conclusione don Mario dà alcune informazioni:
- Sono partiti i lavori di rifacimento del tetto dell’oratorio, non si poteva aspettare oltre.
- Attesa per il rinnovo del Consiglio pastorale. Perché?
Aspettiamo i cambi CET: CPA della CET come unico referente diocesano della pastorale… guidato da un Vicario Territoriale e con laici presenti e attivi…
E quindi come sarà il Consiglio pastorale parrocchiale? Quale la sua identità e composizione?
Attesa anche perché nel 2024 ci sarà la visita pastorale del Vescovo alla nostra CET (aprile 2024): vescovo pellegrino incontrare il Signore presente sul territorio.
Giorni: mercoledì, venerdì, sabato, domenica
Quattro incontri in ogni fraternità:
– ritiro iniziale
– due incontri formativi, soprattutto sulla forma del servizio presbiterale
– pellegrinaggio finale.
Quattro incontri in ogni parrocchia:
– due di preghiera messa domenicale o prefestiva (ordinaria) e rosario (frutto di una promessa pandemica del vescovo)
– due di confronto: uno con CPaP/CPAE e magari con l’equipe educativa (non un’assemblea) e un incontro (magari ma non è detto che debba esserci) con realtà significative locali. - Catechesi quaresimale degli adulti per la nostra parrocchia: scelta caritativa (carcerati, ragazzi difficili, affido e adozione, mondo psichiatrico, poveri di strada) con iscrizione (per posti limitati) autotrasporto (necessaria la massima puntualità).
Alle ore 22.37, terminati i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.