Donne e uomini capaci di Eucaristia

L’acquarello di don Carlo Tarantini, scelto dalla diocesi come immagine per l'anno pastorale 2014-2015, è l'icona che ha accompagnato il pellegrinaggio parrocchiale di quest'anno presso la Chiesa del Paradiso – Santuario della Madonna Addolorata a Clusone(BG). L'aquarello mostra delle figure umane stilizzate, riunite attorno a un luminoso spazio, una mensa, al centro della quale spicca una pennellata dorata che evoca un pane. Il cielo, nelle sue tonalità di azzurri, si schiude attorno ad un occhio luminoso, centrale e immacolato, discreto ma rassicurante e fecondo: un grembo di luce. Sotto, le macchie di un turchese intenso e variegato raccontano un mare, metafora della vita, considerata da sempre un faticoso passaggio. Una Chiesa in cui gli apostoli avevano “un cuor solo e un’anima sola”. Questa comunità di credenti-credibili mai è separata dal suo Signore che, con Lui, attraversando i mari della storia e gli oceani del tempo, è chiamata ad abitare la città del quotidiano, vivendo tra cielo (divino) e mare (umano) in uno stile di condivisione fraterna.

L'incontro è iniziato con la presentazione della lettera pastorale del Vescovo Francesco. Scarica qui la versione completa.
Ecco un estratto:

Dalla Lettera Pastorale del Vescovo Francesco

Il soggetto dell’Eucaristia è Dio stesso. L’Eucaristia è un’opera divina. Gesù fa l’Eucaristia e Gesù la consegna: fate questo in memoria di me. È la Chiesa nel suo insieme che celebra l’Eucaristia.
Per alcuni cristiani, la “Messa” è una “cosa” dei preti ed essi sono semplicemente dei fruitori, dei destinatari, addirittura degli spettatori; viceversa, vi sono altri che fanno della “Messa” una specie di terra di conquista, dove esercitare qualche potere. Sono concezioni deformate della “Messa” a partire da una visione che ha privilegiato la dimensione individualistica del rapporto con Dio.
L’assemblea che si forma in occasione dell’Eucaristia, non è l’esito della nostro sentimento, delle nostre convinzioni, della nostra buona volontà, dell’adempimento di una legge: è piuttosto la gioiosa risposta alla convocazione di Dio alla quale corrispondono coloro che credono in Lui e nell’opera meravigliosa che si è manifestata nella morte e risurrezione del suo Figlio. Quest’opera è capace di fare della nostra vita un’offerta gradita a Dio e per opera dello Spirito Santo di fare del popolo riunito il corpo vivente di Cristo nella storia degli uomini.
La comunità che celebra il mistero della fede diventa una potente “immagine” della comunità cristiana nella sua dimensione esistenziale, segno e testimone della speranza radicale inaugurata dal Signore, crocifisso e risorto. La comunità mentre celebra prende la forma e assume i lineamenti di ciò che avviene.
Il senso della mia proposta è proprio questo: la Chiesa prenda la sua forma esistenziale dall’Eucaristia che celebra. In generale si sono privilegiate le ricadute personali delle celebrazione eucaristica: è necessario porre attenzione alle ricadute comunitarie del Mistero celebrato insieme.
È assurdo separare Liturgia e Vita, Eucaristia e Carità, quasi che tutto consista in una celebrazione esteriormente curata o nel “far qualcosa di bene”. Il far qualcosa di bene è decisivo, ma a questa determinazione contribuisce Dio stesso in modo unico, meraviglioso, definitivo. L’Eucaristia dà forma ad una comunità che agisce la carità di Cristo.
Vi propongo alcune riflessioni raccolte dalla bella relazione di Luciano Manicardi al Convegno della Caritas diocesana.
La colletta: “La pratica antichissima della colletta, ci interroga sulla capacità delle nostre Eucaristie di essere espressione di condivisione e carità concreta. Fin dall’antichità l’Eucaristia domenicale è legata a gesti di condivisione nei confronti dei poveri. Così, al cuore dell’Eucaristia si manifesta un vero è proprio magistero per l’agire etico del cristiano, magistero che parla di donazione, di condivisione, di solidarietà e carità”.
L’accoglienza e l’ospitalità: “Al cuore dell’Eucaristia vi è l’esperienza dell’accoglienza. Questo significa che le concrete celebrazioni devono diventare luoghi di reale esperienza di accoglienza: nessuno deve sentirsi irrecuperabile, giudicato, emarginato, disprezzato, guardato con superba commiserazione. La comunità eucaristica è luogo di superamento delle barriere elevate dai pregiudizi razziali, sessuali, sociali, per riscoprire l’unica vocazione e l’unità in Cristo dei membri dell’assemblea”.
La convivialità: “Vuoi onorare il corpo di Cristo? Ebbene, non tollerare che egli sia nudo; dopo averlo onorato qui in Chiesa con stoffe di seta, non permettere che fuori egli muoia per il freddo e la nudità. Quale vantaggio può avere Cristo se il suo altare è coperto di oro, mentre egli stesso muore di fame nel povero? Comincia a saziare lui che ha fame e in seguito, se ti resta ancora del denaro, orna anche il suo altare. ..Mentre adorni la Chiesa, non disprezzare il fratello che è nel bisogno: egli infatti è un tempio assai più prezioso dell’altro” (San Giovanni Crisostomo).
Il servizio: “Il rapporto Eucaristia-Servizio agisce anzitutto nel senso che essa plasma dei servi del Signore, ben più e ben prima che delle persone che “fanno dei servizi”. L’unità del corpo ecclesiale dovrà pertanto configurarsi come unità di uomini e donne accomunati dall’unica volontà di farsi servi gli uni degli altri sull’esempio dato loro dal Signore”.
L’impegno per la catechesi degli adulti continua e si arricchisce della prospettiva di preparare catechisti laici per adulti, con una metodologia che rilanci la proposta e che permetta di coltivare il rapporto tra Parola di Dio e vita dell’uomo. Affido questo al vostro discernimento e alla vostra intelligente generosità pastorale

Come concretizzare questa "provocazione" pastorale, che di fatto è quella del Vescovo, qui a Seriate?

Il Pane della domenica
Il Vescovo lo scorso anno, in vista di questo programma pastorale, ha visitato i Vicariati, incontrando gli animatori della liturgia. Per prepararci a quell’incontro erano stati tenuti nella nostra parrocchia degli incontri. Intendiamo riprendere il cammino fatto per un maggiore impegno nella cura della liturgia.
Un primo passo sarà quello di distribuire un questionario per raccogliere la disponibilità di lettori, cantori e animatori liturgici.
All’inizio di questo anno pastorale centrato sulla Comunità che celebra, “donne e uomini capaci di Eucaristia”, come gesto simbolico per coinvolgere l’attenzione di tutte le persone che partecipano alle diverse Messe abbiamo scelto di adottare tutti la variante del Padre Nostro nella nuova traduzione “in lingua corrente” della Bibbia: “non ci abbandonare nella tentazione” al posto di “non ci indurre in tentazione”.
I tempi liturgici avranno poi alcune indicazioni specifiche. Ad esempio la diocesi ha indicato come tema per il tempo di Avvento e Natale “Stavano insieme: una casa per…” e per il tempo di Quaresima e Pasqua “Spezzavano il pane: una tavola per…” poi declinate secondo i Vangeli della domenica.

La domenica della carità
Riprendere con impegno la proposta caritativa della seconda domenica del mese:

  • Annunciare la finalità della raccolta la domenica precedente negli avvisi
  • Coinvolgere di più i ragazzi della catechesi chiedendo di portare “borse alimentari” da offrire all’altare
  • La “banca del tempo”: distribuire in chiesa un foglio con l’elenco di possibili impegni legati ai servizi pastorali e di aiuto nelle zone oppure in alcune associazioni presenti sul territorio. Si chiede di scegliere un impegno (potremmo coinvolgere nel gestire questo la Caritas parrocchiale  o altre associazioni).

Le adorazioni del primo venerdì del mese
I temi che aiuteranno le nostre adorazioni sono alcuni dei titoli che scandiscono le schede della catechesi per gli adulti nel sussidio pastorale diocesano “Un cuor solo e un’anima sola”.
Le adorazioni saranno preparate dalle diverse zone.

  • 7 novembre – Zona Luce: Una comunità fraterna
  • 5 dicembre – Zona Risveglio: Molte fedi sotto lo stesso cielo
  • 2 gennaio – Zona San Giuseppe: Una comunità amata
  • 6 febbraio – Zona Serena: Una comunità illuminata dal perdono
  • 6 marzo – Tempo di Quaresima: Via crucis di zona
  • 3 aprile – Settimana santa: Venerdì santo
  • 1 maggio – Zona Risveglio: Una comunità in cammino verso l’unità
  • domenica 7 giugno – Zona Comonte: Una comunità capace di Eucaristia (animazione del Corpus Domini)
  • domenica 12 giugno – Sacro Cuore (Ospedale): S.Messa 

La riflessione del Consiglio Pastorale
Lo stile vuole essere prima quello della “riflessione” piuttosto che l’insistenza sul “decidere qualcosa”. Investiamo di più nel riflettere sui contenuti.
Verrà consegnata a tutti i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale la Lettera Pastorale del Vescovo e la circolare diocesana con la relazione di Manicardi.
Ogni incontro sarà introdotto dal sacerdote della zona in cui si svolge il Consiglio Pastorale, a cui seguirà una condivisione seguendo uno schema preparato dalla Segreteria.

  • 11 novembre: il perdonare (Zona Luce): Condivisione sulla capacità di perdono nella nostra comunità e nella cultura di oggi e verifica dell’impegno.
  • 20 gennaio: il donarsi (Zona Risveglio): Condivisione sulla capacità di donarsi all’interno della nostra comunità e nella cultura di oggi e verifica dell’impegno.
  • 10 marzo: la comunione (Zona San Giuseppe): Condivisione sulla capacità di comunione nella nostra comunità e nella cultura di oggi e verifica dell’impegno.
  • 12 maggio: l’ascolto della parola e della Parola (Zona Comonte): Condivisione sulla capacità di ascolto nella nostra comunità e nella cultura di oggi e verifica dell’impegno.
  • 9 giugno: il cristiano e il rapporto con la storia (Zona Serena): Condivisione sulla capacità della nostra Chiesa e della nostra comunità di relazionarsi col “profano” che ci circonda e dentro la storia del mondo che viviamo e verifica dell’impegno.

L'incontro si  è poi chiuso con alcune parole del parroco in merito alla situazione della nostra parrocchia.
E' in crescita la tendenza ad una fede "individualista", al posto di una fede di comunità. In continuo calo i matrimoni (solo 39 pratiche lo scorso anno) e, purtroppo, sono invece in aumento i casi di separazione post-matrimonio. Nota positiva invece è la struttura ed organizzazione dell'oratorio, sopratutto nella gestione del CRE dei mesi estivi.

A seguire la S.Messa presso il Santuario e mandato agli Operatori Pastorali.

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