Chiesa Arcipresbiterale del Santissimo Redentore

La Chiesa Parrocchiale di Seriate fu realizzata nella sua struttura fondamentale nel periodo 1769-1778, in base al progetto redatto dal conte arch. Nicolino de Conti di Calepio, approvato dalla Fabbriceria di Seriate fin dal 1756. La Chiesa venne consacrata il 10 settembre 1808 dal Vescovo Gian Paolo Dolfin con il titolo del SS. Redentore.


Il nuovo edificio religioso sostituiva le precedenti chiese coparrocchiali intitolate a S. Grisogono (prima notizia anno 949) ed a S Cristoforo (consacrata il 10 gennaio 1511).
L'area scelta per l'edificazione della nuova Parrocchiale è situata sulla sponda sinistra del fiume Serio, a metà strada rispetto alle due chiese preesistenti, quindi in posizione baricentrica rispetto all'abitato di Seriate. La Chiesa veniva edificata secondo l'orientamento tradizionale per le chiese cristiane, ovvero con il presbiterio ad Est e la facciata ad Ovest.
La facciata si presentava quindi dirimpetto alla strada postale regia-imperiale che univa Bergamo a Brescia. Tale strada, superato il fiume Serio con il ponte veneto costruito nel 1649, si presentava di fronte al sagrato della nuova Chiesa e poi, deviando a destra, imboccava la "via Passeggera" (attuale via Decò e Canetta), che portava in piazza S. Cristoforo (attuale piazza Bolognini), per poi diramarsi verso Albano (via Tasca), Brusaporto (via Colombo) e Brescia (continuazione di via Decò e Canetta).
La Chiesa era attorniata da spazi liberi sui lati Nord, Sud (orti) ed Ovest (sagrato), mentre verso Est risultava accorpata ad altri edifici. Davanti al sagrato, su di un'area di pertinenza della Chiesa, all'inizio del XIX secolo veniva realizzata la prima pubblica fontana su disegno dell'arch. Simone Elia. Dell'opera persa e dimenticata ci rimane soltanto una descrizione dettagliata allegata al contratto per l'esecuzione della sessa, datato 20 luglio 1805.
In epoca napoleonica viene realizzato il tronco di strada oggi denominato via Dante, che riduce le dimensioni del sagrato ed abbatte parte degli edifici addossati alla chiesa sul lato Sud-Est.
Nel 1832 viene deciso il progetto per l'edificazione della facciata. La scelta cade sul progetto redatto dall'architetto Berlendis, in alternativa a quello presentato dall'ing. Cominazzi. Il costo preventivato è di Lit. 15.905. Il progettista, nell'agosto 1837, presenterà una nota relativa alle sue prestazioni di Lit. 239.
Nella prima metà dell'Ottocento viene realizzata pure la cappella dell'Addolorata, su progetto dell'arch. Don Antonio Piccinelli, membro della Fabbriceria.
Il fermento derivato dall'avvento del Regno d'Italia porta in sé nuove esigenze dell'assetto urbano. Nel 1878 viene inaugurato l'attuale ponte sul Serio. L'operazione è preceduta dalla formazione dell'attuale piazza Giovanni XXIII che comporta l'abbattimento degli edifici schierati lungo il lato Sud della strada, ed una ricostruzione de gli stessi arretrati di circa metri 7 (1864). Le operazioni di rinnovamento urbano produrranno una notevole alterazione dei rapporti spaziali esistenti tra la Parrocchiale e l'intorno urbano.
Anche il nostro secolo [secolo XX ] apporta varianti significative al complesso religioso. Nel 1924, infatti, viene realizzato l'oratorio del Sacro Cuore di Gesù, progettato dall'ing. Luigi Angelini nel 1923 e posto in comunicazione con la Parrocchiale attraverso la Cappella dell'Addolorata. Sempre dell'ing. Angelini è il progetto del nuovo campanile (1937-38), che viene disegnato in proporzione alla mole della Parrocchiale ed in armonia stilistica con la sua facciata. Il campanile, che sostituisce quello tuttora esistente in piazza Bolognini (recentemente restaurato dall'arch. Tullio Leggeri), diverrà il simbolo religioso e geografico della Seriate contemporanea.

 


La facciata si presenta scandita nella parte inferiore da 10 colonne di  ordine corinzio poggianti su grandi basi e che interessano in larghezze tutto il fronte della chiesa. Le quattro colonne centrali sono addossate alla parete ed incorniciano il grande portale centrale processionale mentre le colonne poste ai lati delimitano due esedre con gli ingressi laterali, a mò di portico. Due grandi torce decorative in ceppo sono poste nei primi intercolumni ai lati del portale centrale.
A ridosso dei capitelli corre un fregio plastico in stucco, realizzato da Amadio lnduni, composto da nove formelle che raccontano alcuni fatti fra i principali della vita di Gesù. Da sinistra: l'Annunciazione. la Nascita di Gesù, la Presentazione al tempio, la Fuga in Egitto, Gesù tra i dottori del tempio, il Battesimo di Gesù, Gesù di fronte a Pilato. la Crocifissione, la Resurrezione.
La parte superiore della facciata, sorretta da un architrave modanata poggiante sui capitelli delle dieci colonne, presenta un avancorpo corrispondente alla navata centrale concluso da un timpano. Questo volume è suddiviso in tre parti da quattro lesene con al centro una finestratura a lunotto sottolineata da un fregio semicircolare e concluso nella parte alta da due angeli. Ai lati le statue di S. Luigi e di S. Gaetano Nei riquadri sopra le statue vi erano le scritte in latino che recitavano "cercate prima il regno di Dio/Poiché non abbiamo seguito l'Innocente, imitiamo il penitente".
Alle due estremità dalla facciata sono rappresentati i simboli dei quattro Evangelisti con iscrizioni in latino con i precetti "Amerai il Signore, Dio tuo" e "Amerai il Prossimo tuo". In centro al timpano vi era la scritta "Sanctissimo Redemptori Dicatum”.
La porta centrale in legno è stata, nel 1986, rivestita da formelle in rame sbalzato realizzate da Claudio Nani. Le formelle rappresentano il peccato originale, Caino che uccide Abele (in alto), il Concepimento di Gesù, il Redentore (in centro), il Figliol prodigo, l'abbraccio del Papa con il Patriarca d'Oriente (in basso). Sopra la porta centrale l'ornamento a rilievo con stemma vescovile è opera di Giuseppe Brini.