Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento

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Profilo generale:

Sono operativi 2 Centri di Ascolto:
  1. CpaC Parrocchiale in via del Fabbro,18 (tel 035295507 - interno 5 | cell 3701555349)                                                                                                          Orari: per primo ascolto e progetti da concordare: mercoledì dalle 17.00 alle 18.30 per aiuti concordati: martedì dalle 9:00 alle 11:30 oppure giovedì dalle 14:30 alle 17:30
  2. CpaC del Centro Pastorale Giovanni XXIII in via Po, 25 Orari: Distribuzione viveri ed aiuti: venerdì, dalle 8:30 alle 11:00
 

Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. (Matteo 6,2-4)

L’elemosina è una delle forme attraverso cui esprimere prossimità verso i fratelli e le sorelle nel bisogno. Si possono correre alcuni rischi nel praticarla, anche la parola di Gesù ci mette in guardia. Oggi più di ieri, per chi non ha grossi problemi economici, un’elemosina deresponsabilizzante può essere fin troppo facile.

Bisogna tornare al significato originale del termine: elemosina viene dal verbo eleèo (= avere pietà). Dio Padre ha pietà di noi e ci dona quanto ha di più prezioso, il Figlio Gesù Cristo che viene a dare per noi la sua vita. Il vero dono, ispirato a quello di Gesù, è “dare del proprio”, rimetterci di persona, condividere i propri beni, prendersi impegni continuativi. Un’offerta in denaro può essere l’inizio di un coinvolgimento verso i poveri che diventa carità vera.

Hanno scritto i nostri Vescovi: “accogliere il povero, il malato, lo straniero, il carcerato è infatti fargli spazio nel proprio tempo, nella propria casa, nelle proprie amicizie, nella propria città e nelle proprie leggi. La carità è molto più impegnativa di una beneficenza occasionale: la prima coinvolge e crea un legame, la seconda si accontenta di un gesto.”  (ETC n. 39)



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