Lettera di Samuele
a Gesù Bambino

Carissimo Gesù,

durante l’avvento la mia catechista mi ha insegnato che stai per nascere e che verrai ad abitare in mezzo a noi.
Non so se ti conviene sai… perché io, che sono ancora piccolo, mentre gioco, a volte ascolto il telegiornale, e mi sembra che gli uomini stiano combinando un sacco di pasticci…
Mi hanno detto che vieni proprio per questo, per aiutarci a capire che stiamo sbagliando. Ma allora devi sapere che i grandi non ti ascoltano molto, anche se sanno di fare tanti errori: loro si impegnano a fare guerre, vogliono avere sempre più soldi, litigano per il calcio e per tante altre cose…  Sì, qualche volta in TV parlano anche del Papa, ma solo se dice cose strane… che non si aspettano… Poi però i grandi fanno sempre quello che vogliono loro. Potresti cambiare almeno un po’ il loro cuore? Continua a leggere

Greccio 1223: “Venne fra la sua gente”

Gran freddo oggi come nel 1223, quando san Francesco volle inscenare la natività.
Non solo la temperatura ha fatto da collante fra passato e presente, ma lo stesso desiderio di comunicare a tutti la gioia per la nascita di Gesù.

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Ecco il testo scritto dal nostro parroco, don Mario, e messo in scena nella parrocchiale al termine del corteo del magi.  Continua a leggere

Shomèr ma mi-llailah

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“Mi sono imbattuto un po’ di tempo fa in un profeta che ha una pagina di un’umanità incredibile. Non si capisce bene dove si svolga la vicenda, chi siano i personaggi. C’è una sentinella da qualche parte.  Arriva un passante, o un viandante o un pellegrino e chiede “Sentinella quanto della notte, quanto resta della notte?” La notte sta per finire ma il giorno non è ancora arrivato, comunque tornate, domandate, insistete. Questa situazione che la notte sta per finire ma non è finita, il giorno sta per arrivare ma non è arrivato, questo crepuscolo mattutino, questa incertezza e la sentinella che non sa come rispondere ma dice: torna, domanda, insisti.
Come la condizione dell’uomo che fa sempre delle domande alle quali non avrà mai risposta ma l’importante è tornare, domandare, insistere, chiedere infinitamente anche se sapere non si potrà mai sapere ma chiedere è importantissimo.
In ebraico “Sentinella quanto di notte” si dice “Shomèr ma mi-llailah”

Francesco Guccini

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Avvento, tempo di ASCOLTO

“Entrò per rimanere con loro. Mettersi in ascolto”: queste saranno le parole che accompagneranno il periodo di Avvento.

In ogni chiesa sarà posto un pannello con la frase “Shomer ma mi llailah” (Sentinella… quanto resta della notte?), sia in ebraico che in italiano. Ogni settimana, fino al Battesimo di Gesù, sarà cambiata la parola chiave, legata alla Scrittura. Sarà cura dei sacerdoti spiegare ed approfondire la parola e atteggiamento durante l’omelia domenicale.

Per sottolineare il valore dell’ascolto, in ogni celebrazione domenicale, ci sarà l’intronizzazione della Parola. Dopo la colletta, il lezionario sarà portato in processione (dal fondo della chiesa) dai lettori, insieme ad una candela che ogni settimana si aggiungerà alla corona d’avvento. Un ritornello cantato accompagnerà il gesto.

Viene proposto come guida il sussidio diocesano (disponibile in ogni chiesa) e come canto  Shomer ma mi llailah di F. Guccini.

Buon cammino di Avvento!