Ma dove lo facciamo nascere ?

Il Vangelo di oggi, festa della Santa Famiglia, ci presenta una scena conosciuta e abituati come siamo abbiamo detto senza problema: Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

Che bella la Santa Famiglia con la Madonna, San Giuseppe e Gesù.
Ho provato un giorno a raccontare questa scena come se fosse un fatto di cronaca.
Due genitori in ritorno da un pellegrinaggio (e non da una crociera!!!) si accorgono dopo un giorno di non avere il figlio.
Lo ritrovano dopo tre giorni. L'avevano dimenticato nel santuario.
Per fortuna erano brave persone in pellegrinaggio! Bell'esempio.
I giudizi sono stati impietosi contro quei due genitori sciagurati.
Quando poco dopo ho letto il brano di Vangelo. Gelo totale.

Questo ci insegna che la bellezza della Sacra Famiglia è la modernità:
la fatica di crescere e capire un figlio, che non è del marito, in una quotidianità che è dura da gestire e da portare avanti.

Ma questa complessità che accompagna la nascita si Gesù mi ha portato a farmi una domanda: se io fossi chiamato oggi ad essere la famiglia di Gesù, il nido dove farlo crescere, dove lo farei nascere?

Se gli volessimo bene, certo gli diremmo che quest’anno non gli conviene proprio nascere in Palestina.
Per lui, ebreo/israeliano, andare a nascere in Palestina non è proprio sicuro, rischia la pelle, o se gli va bene alcuni gli metterebbero in mano un fucile, altri una pietra comunque gli insegnerebbero a odiare i suoi fratelli sia da una parte che dall’altra, per stato o per religione.

Ma, a dire il vero, non gli conviene nemmeno nascere qui, da noi, nella Europa dalle rivendicate radici cristiane:
data la crisi, rischierebbe di essere messo davanti ad una wii, perché i grandi devono gestire scadenze urgenti e importanti, e appena passato Natale rischierebbe di essere educato alla competizione, cioè a schiacciare gli altri per stare a galla.

Non so poi se sia utile farlo nascere negli Stati Uniti:
gli insegnerebbero che tutto può essere ridotto a business, che ogni cosa ha un prezzo, che tutto e tutti possono essere comprati.
C'è il rischio di un serial killer che lo uccide da bambino a scuola.
Oppure una volta notate le sue qualità particolari cercherebbero di arruolarlo subito nei marines a fare qualche missione d'assalto in medio oriente (nella sua terra).

Però anche l’America del Sud non scherza:
potrebbe finire tra i tanti bambini di strada – niños de rua che spariscono perché servono organi da trapiantare o se gli va bene finire sfruttato a raccogliere cacao senza mai poter assaggiare una sola tavoletta di cioccolato.

Ovviamente lasciamo da parte l’Africa:
potrebbe rischiare di nascere subito con l’AIDS, o di morire di diarrea ancora neonato, oppure di finire profugo in qualche altro paese per scappare a nuove ma più sorde e anonime stragi di innocenti.

Sarebbe meglio evitare anche di far nascere Gesù in Asia:
appena bambino rischierebbe di essere messo a padrone lavorando 14 ore al giorno per scarpe, palloni, giocattoli da regalare a Natale ai bambini del Nord Ovest del mondo, mentre, se gli resta tempo, lì potrebbe solo giocare scalzo con palloni di carta o di pezza.

Caro Gesù Bambino, a pensarci bene,
non c’è posto per te e il mondo è proprio una stalla!

Ma… fermi un attimo. Questa l’ho già sentita:
non c’è posto… una stalla… ma allora il tuo è un vizio!
Sono le stesse condizioni in cui sei nato 2000 anni fa!
Allora puoi nascere ancora oggi in questo nostro mondo!

Ma se è così… c’è di più… puoi nascere nel nostro cuore!
Già, anche nel nostro cuore non c’è posto per te e tante volte anche il nostro cuore è una bella stalla.

Gesù, non dire nulla, come non sa dire nulla un neonato.
Un cucciolo di uomo conosce solo il linguaggio dei sorrisi.

Non cercare di rimetterci in ordine, come del resto non hai fatto con la grotta di Betlemme né con il mondo in questi 2.000 anni.

Semplicemente stai dentro noi, ridi e piangi in noi come un bimbo:
abbiamo bisogno di sentire la Vita in noi, di sentire il vagito di una Vita nuova.

Questo articolo è stato pubblicato in PASTORALE da Mons. Giulio Dellavite . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

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