E quando facciamo la festa ?

 

Abbiamo lavorato, abbiamo “messo su” famiglia… e quando festeggiamo?
Il 13 marzo, nel prossimo Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPaP), faremo anche questo: siamo protesi verso la Festa, è lì che tutto converge! E’ proprio vero: Lavoro, Famiglia e Festa, i tre temi indicati dal Vescovo per l’anno pastorale, si richiamano e si inseguono a vicenda… non si può parlare di uno senza sconfinare negli altri due.

Lo abbiamo visto, confrontandoci liberamente e dando voce alle nostre esperienze, negli ultimi incontri del CPaP: in uno ci si è parato di Lavoro e nell’altro di Famiglia…. ma la Festa continuava a restare sullo sfondo, ad attendere che Lavoro e Famiglia, presi per mano, arrivassero da lei. Tre temi che si inseguono: senza un Lavoro non si pensa nemmeno a formare una Famiglia e senza la Festa, il Lavoro non si comprende più, perde il suo senso; è il Lavoro a farci uscire dall’“appartamento” delle nostre famiglie, a farci aprire ad altre relazioni, e la Festa poi ci riporta alle relazioni della Famiglia, al primato dell’essere sul fare e sull’avere.
Difficile dialogare sul Lavoro e sulla Famiglia senza capire prima cosa intendiamo per Lavoro e Famiglia: il lavoro nero è Lavoro? Il caporalato è Lavoro? Il lavoro clandestino è Lavoro? Le coppie conviventi sono Famiglia? Le persone sole sono Famiglia? I separati sono Famiglia? Sono tante le sfaccettature che ruotano attorno al mondo del Lavoro e della Famiglia, sono diventati un universo eterogeneo. Intendiamo tutti la stessa cosa per Lavoro e Famiglia? Cosa è un Lavoro “normale”? E una Famiglia “normale”? Esistono ancora?
E’ allora necessario ritornare all’origine, alla “Genesi” appunto.
Lì abbiamo un Lavoro che è cooperazione all’opera creaturale di Dio, che è vocazione, che realizza e dà dignità all’uomo, che è diritto.
Lì abbiamo una Famiglia che è “una cosa sola”, che è feconda, che è indissolubile, che è icona dell’amore di Dio, che è fedele.
Una prospettiva all’origine paradossale, soprattutto se vista con gli occhi del mondo d’oggi, ma ciò che è paradossale è bello: è l’insegnamento di Gesù che muore paradossalmente in croce per Amore dell’uomo.
E allora, da Cristiani, dobbiamo stare in queste situazioni lavorative e familiari che non si riconoscono più con l’Origine, con il progetto di Dio, ma che hanno una grande necessità dell’Amore di Dio e devono essere raggiunte dalla nostra preghiera e Carità per divenire paradossali.
In attesa dell’incontro assembleare comunitario del 13 Aprile, vedremo del prossimo CPaP cosa diremo sulla Festa: vuoi scommettere che si tornerà a parlare di Famiglia e Lavoro? E vuoi vedere che per capire la Festa dovremo voltarci indietro e guardare al “Settimo Giorno”?

Non siamo molto originali, ma “Originati” sì!

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