Consiglio Pastorale Parrocchiale

Quando:
14 Maggio 2013@18:45–21:00
2013-05-14T18:45:00+00:00
2013-05-14T21:00:00+00:00
Dove:
CASA MADRE SACRA FAMIGLIA
Via Corti
4, 24068 Seriate BG
Italia

Dopo aver sostato e pregato davanti all’Eucarestia nella Cappella Interna dell’Istituto Sacra Famiglia tratteremo i seguenti punti:

1. Approvazione Verbale Seduta Precedente
http://www.parrocchiaseriate.it/pastorale/6117/consiglio-pastorale-del-12-03-2013/

2. “La nostra esperienza di Parrocchia suddivisa in Cinque Zone Pastorali”.

Interventi liberi intorno al documento in allegato preparato dalla “Commissione Parrocchia e Zone” e inviato in Diocesi quale spunto per l’elaborazione del progetto di Unità Pastorali.

Alcuni passaggi individuati dalla Segreteria del CPaP come significativi:

·         L’esigenza della suddivisione in zone era stata motivata principalmente dall’aumento della popolazione e dall’espandersi del territorio: probabilmente grazie alla suddivisione in zone Seriate ha potuto mantenere l’unità ecclesiale del paese.”
E’ stata veramente una scelta azzeccata?
Ha tenuto unito solo la Parrocchia o anche la Città?
Quali prospettive per il futuro?

·         La suddivisione in Zone della Parrocchia agevola il contatto con le famiglie: si presentano alle famiglie di recente residenza delle facce e degli aspetti che riconoscono e incontrano facilmente. Tale situazione può comportare un tale attaccamento alla propria realtà particolare (la propria Chiesa di zona, i propri catechisti, il proprio prete) che fa perdere di vista l’unità della Parrocchia. Si corre allora il rischio di percepire la Parrocchia come un peso, un ingombro o, peggio una realtà sconosciuta. L’attenzione pastorale dovrebbe al contrario essere sempre  rivolta e attenta all’unità, come  una volta quando le chiese periferiche erano piccole ed era facile vedere nella Chiesa Parrocchiale il centro riconosciuto, la Parrocchia, il fulcro della vita cristiana.
E’ reale anche oggi questa dinamica?
Chi sono i soggetti che definiscono e gestiscono l’equilibrio fra l’autonomia e la singolarità della Zona e la Comunione con la Parrocchia e le altre Zone?
Riusciamo a “costruire comunione nella comunità” e “unità nella diversità”?

·         Anche le varie Feste, quella del Patrono ma anche quelle che si tengono nelle varie Zone, coinvolgono volontari delle diverse Zone e permettono alle famiglie di incontrarsi e vivere insieme momenti di spensieratezza e divertimento; inoltre, a queste feste, uno dei momenti privilegiati per rendere visibile il messaggio cristiano, si dà un tema unico proprio per indicare, pur nelle diverse esplicitazioni, il comune sentire.
Le Feste di Zona sono sentite come Feste di tutta la Parrocchia?
Il tema comune è solo a livello di immagine o è realmente vissuto e percepito?
C’è veramente in tutte le feste di Zona la partecipazione dei volontari di tutta la Parrocchia?

·         Un punto comune a quasi tutte le Zone è il ruolo dei giovani che si impegnano in varie attività per la comunità; a seguito della scelta di portare la formazione in un unico gruppo giovani parrocchiale in oratorio nel 2000-2001, sono state smembrate le diverse realtà nelle Zone. Il risultato immediato è stato quello di non avere più gruppi giovani in Zona, che erano di esempio anche per gli adolescenti: infatti anche questi ultimi dopo la professione di fede in quarta superiore abbandonavano in gran parte la vita di Zona, non "riconoscendosi" nel gruppo giovani in oratorio. Ad oggi la situazione non è cambiata, nel senso che, non essendoci “forti” gruppi giovani in Zona, i giovani non partecipano agli incontri di formazione. Di contro è evidente comunque una partecipazione alla vita di Zona, dal catechismo ai servizi vari. La partecipazione di solito è affidata al passaparola o comunque ad una richiesta personale, senza avere a disposizione un momento organizzativo col proprio curato, e nonostante questo, comunque, si riesce a raggruppare un buon numero di adolescenti e giovani per collaborare.
Questa formula di Pastorale Giovanile va ripensata?
La catechesi giovani divisa nelle Cinque Zone faciliterebbe una maggiore adesione, un maggior “traino” degli adolescenti e una facilità di relazione con il Curato di Zona? Ma aiuterebbe comunque le nuove generazioni a tendere alla comunione? Come salvare entrambi?

·      Nel documento si è messo l’accento sull’importanza di una sintonia fra i preti nelle varie Attività Pastorali: nelle Zone si percepisce questa linea guida unitaria? Ci si sente parte di un tutto?

·      Il documento non affronta il tema della Vita Consacrata all’interno delle Zone: quale contributo hanno dato in origine e danno ora?
L’importanza del servizio Orante oltre all’Impegno Pastorale.

3. Varie ed Eventuali

Grazie a tutti per l’impegno
La Segreteria del CPaP

 

 

Questo articolo è stato pubblicato da Fausto Duca . Segnalibro al permalink .

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