“…e voi siete tutti fratelli”

 

Il cammino di Avvento e Natale 2012

Prima Domenica d’Avvento

La TERRA è il colore della pelle di tutti gli uomini e le donne che popolano il pianeta. Siamo tutti Adamo, creati dalla terra e modellati a immagine e somiglianza di Dio. Il “vasaio” ha preso della terra per impastare l’uomo. Siamo tutti fratelli nella carne.
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Seconda Domenica d’Avvento

La CITTÀ è la forma in cui questi uomini e donne hanno deciso di vivere per essere più vicini gli uni agli altri, per proteggersi, per imparare ad aiutarsi: siamo tutti fratelli perché abitanti.
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Terza Domenica d’Avvento

La TENDA è lo spazio che vivono coloro che sentono l’esigenza di mettersi in ricerca della vera casa: in fondo siamo tutti pellegrini e le nostre case altro non sono che il luogo dove sostiamo nel nostro essere pellegrini. Siamo tutti fratelli perché pellegrini.
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Quarta Domenica d’Avvento

La MANGIATOIA è la cura e il tempo necessari per far crescere la fraternità. La cura nel preparare una tavola e il tempo passato a tavola insieme con gli altri ci ricordano che siamo tutti fratelli perché ospiti.

Santo Natale

Un BAMBINO è il dono della paternità di Dio per tutti coloro che credono al miracolo della divina dolcezza: Dio ci dona il suo Figlio, nostro fratello. Vivendo con lui, seguendolo potremo ascoltare il racconto che Gesù stesso farà di suo Padre e lasciarci convertire dall’idea di chissà quale dio, ad un Dio che vuole essere chiamato e riconosciuto con il nome di Abbà (paparino, papino).

Che ne faremo di Gesù, di questo Fratello? Sapremo accogliere lui e la Buona Notizia che è venuto a portarci?

Di fatto, a Natale, solo gli ultimi, i poveri, sanno gustare questo livello così nuovo e profondo di fraternità.

Siamo tutti figli di Dio e fratelli in Cristo.


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Una luce …per te:
un lume alla finestra per riconoscerci fratelli

La figura di Papa Giovanni XXIII ci ha suggerito un segno che accomunerà tutta la comunità nel tempo di Avvento e Natale.

Quando il card. Roncalli venne chiamato dal Papa per andare in Turchia, dovette lasciare la Bulgaria. Nell’omelia di saluto alla Bulgaria, nella notte di Natale 1934 pronunciò queste parole:

"Secondo una tradizione irlandese, tutte le case mettono alla finestra, nella notte di Natale, una candela accesa, per indicare a Maria e a San Giuseppe, che cercano un rifugio nella notte santa, che in quella casa c'è posto per loro. Ebbene, ovunque io sia, anche in capo al mondo, se un fratello passerà davanti alla mia casa troverà sempre alla finestra una candela accesa. Egli potrà battere alla mia porta e gli sarà aperto; sia cattolico o ortodosso, egli potrà entrare e troverà nella mia casa la più calda e la più affettuosa ospitalità".

La proposta sarà proprio quella di mettere ogni sabato e ogni domenica sera dall’inizio dell’avvento fino all’Epifania un lume alla finestra di casa, sul davanzale esterno o interno. Chi camminerà per la nostra città saprà che in quella casa ci sono dei fratelli che stanno condividendo lo stesso cammino.

Ogni ragazzo che partecipa alla catechesi riceverà durante la settimana che va dalla Solennità di Cristo Re alla Prima di Avvento un sacchetto con i lumini necessari e un cartoncino che spiega ulteriormente l’iniziativa.

Tutta la Comunità è invitata a vivere questo segno. Coloro che lo desiderano potranno ritirare il materiale nelle sagrestie o al termine delle Messe. 

Coloro che lo desiderano potranno poi decorare un bicchiere di vetro nel quale sarà messo il lumino.


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Un pensiero su ““…e voi siete tutti fratelli”

  1. Bello!
    Una città che vive insieme un "TEMPO",
    una città che dà forma a uno spazio,
    una città che si accende di cura…
    "suscitando grande gioia in tutti i fratelli".
    Una bella città!

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